Oranfresh Distributori automatici di succhi di frutta freschi dal 1987

Aprire un chiosco bar o in investire nei distributori automatici?

Chiosco bar o distributore automatico? Sono due idee di business diverse sotto molti aspetti, ma che hanno alcuni punti in comune. Uno su tutti, la promessa di un’attività indipendente, alternativa rispetto ai lavori tradizionali e non troppo impegnativa a livello di investimento iniziale.

Per questo motivo abbiamo deciso di metterle a confronto, analizzando gli aspetti più importanti: location, attrezzature e personale, iter burocratici, costi e guadagni.

Scegliere la location per chiosco o distributore automatico

La scelta della location è fondamentale tanto per un chiosco quanto per un distributore automatico. Nel caso di un chiosco bar bisognerà individuare una zona molto frequentata, dai turisti o da chi ci vive: quartieri della movida o universitari, luoghi di ritrovo, spiagge, siti naturali o culturali. Dalla location dipenderanno altre due importanti decisioni: se avviare un’attività stagionale o restare aperti tutto l’anno e se aprire un chiosco ambulante o uno fisso. 

Le stesse considerazioni valgono nel caso di un distributore automatico, ma la scelta della location abbraccia più possibilità. Oltre alle zone molto frequentate, anche solo di passaggio, da studenti e lavoratori, è possibile collocare un distributore automatico direttamente all’interno di una struttura. Università, uffici, ospedali, aeroporti e stazioni, palestre sono tutte location ideali per un distributore automatico.  

Attrezzature e personale per chiosco o distributore automatico

Un’importante voce di spesa è quella relativa alle attrezzature e al personale necessario per avviare e mantenere la propria attività.

Un chiosco bar necessita di un allestimento diverso a seconda che si tratti di una struttura ambulante (come, ad esempio, un furgoncino, un’Ape car o una cargo bike) o di una struttura fissa. Attrezzature e strumenti sono pressoché identici in entrambi i casi, ma dovranno ovviamente adattarsi agli spazi del chiosco. Si tratta di attrezzature professionali, specifiche per il tipo di bevande offerte.
Un discorso a parte è quello relativo al personale. A seconda delle dimensioni e del periodo dell’anno, un chiosco bar potrebbe richiedere la presenza di una seconda persona per gestire il flusso di clientela.

Nel caso di un distributore automatico, le voci attrezzature e personale si riducono drasticamente. Per quanto riguarda l’allestimento, bisogna semplicemente scegliere in che modo personalizzare il distributore. Trattandosi di distributori automatici, non è necessario avere personale dedicato. Basta programmare le uscite dell’operatore per le operazioni di rifornimento e di pulizia del distributore. Nel caso dei distributori Oranfresh, queste operazioni sono sincronizzate per ridurre al minimo gli interventi dell’operatore.

Requisiti per aprire un chiosco o un distributore

Dal punto di vista burocratico e fiscale, aprire un chiosco fisso o ambulante necessita innanzitutto l’ottenimento della licenza da parte del Comune di riferimento. Dato che si tratta di un ambiente in cui si lavorano e vendono prodotti alimentari, bisogna richiedere l’ispezione dell’autorità sanitaria locale e la relativa autorizzazione. Tutti gli addetti devono aver seguito i corsi HACCP e SAB e ottenuto gli attestati.
Come ogni altra attività commerciale, è necessaria l’apertura della partita Iva e la registrazione presso Camera di Commercio, Inps e Inail.

Gli stessi requisiti valgono per l’apertura di uno o più distributori automatici collocati all’interno di un locale esclusivamente adibito allo scopo. Più semplice, invece, l’iter per installare un distributore automatico all’interno di una struttura diversa: scuola, ufficio, ospedale, centro commerciale, palestra, aeroporto o stazione. In tutti questi casi, basta segnalare al Comune di competenza l’avvio attività (SCIA) e accordarsi con la proprietà della struttura su aspetti come la locazione dello spazio e le percentuali di guadagno.

Costi e guadagni di un chiosco o un distributore automatico

Le spese relative all’apertura e alla gestione di un chiosco sono riassumibili in: ottenimento delle licenze, acquisto di un mezzo o di una struttura prefabbricata (a seconda che si tratti di un chiosco fisso o ambulante), acquisto delle attrezzature professionali, gestione, manutenzione e fornitura. Considerato che soltanto l’acquisto e la personalizzazione di un mezzo di trasporto superano i 20mila euro, si tratta di un investimento importante, seppure più ridotto rispetto ad altre attività del settore della ristorazione.
Circa i guadagni, tutto dipende dalle capacità dell’imprenditore, dalla qualità delle bevande vendute e dalla location scelta.

Le voci di spesa si riducono per numero e importanza nel caso dei distributori automatici di bevande. Come detto, molto dipende dalla scelta di collocare il distributore all’interno di un locale dedicato o di una struttura di proprietà propria o di terzi. La spesa per l’acquisto di un  distributore è certamente inferiore rispetto a quella di un furgoncino o simile, non c’è alcun bisogno di dotarsi di attrezzature professionali e i costi di manutenzione sono ridotti al minimo. Anche qui, i guadagni dipenderanno dalla location scelta ed, eventualmente, dalle percentuali da corrispondere alla proprietà della struttura in cui il distributore è collocato.
Il margine è però più ampio e le spese iniziali vengono ammortizzate in un periodo decisamente più breve rispetto a quanto succede con un chiosco.

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